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Nell’ultima settimana abbiamo sentito affermazioni per me inconcepibili da parte di un nutrito gruppo di parlamentari, appartenenti allo stesso partito.

Mentre in tutto il mondo si commemora il Giorno della Memoria, questi definiscono “boia”  Giorgio Napoletano, il Presidente della Repubblica Italiana.

Inaccettabile!

Per me  boia è Erick Priebke, responsabile dell’eccidio delle fosse ardeatine; è Mengele,  che usò (passatemi il termine) i deportati di Auschwitz, soprattutto bambini, per i suoi folli esperimenti scientifici; boia sono tutti i gerarchi nazisti. Boia è chi ha sostenuto il colpo di stato e la repressione Argentina. E qua mi fermo.

Guardando il telegiornale ieri sera ho provato raccapriccio davanti all’ atteggiamento, sempre di quel movimento politico, irrispettoso nei confronti delle istituzioni: come se il Parlamento fosse un campo da calcio e loro “fanno invasione”.

Leggendo i quotidiani stamattina altra notizia aberrante: un parlamentare, parliamo sempre dello stesso movimento,  è stato querelato da 7 deputate del PD (come riporta il Corriere on line in continuo aggiornamento) per averle apostrofate ed insultate con linguaggio stomachevole che sedevano in Parlamento solo per determinate “competenze”; per dirla in modo molto edulcorato e non usando un linguaggio sessista, sprezzante e volgare.

Sono indignata, offesa, disgustata, arrabbiata, possibile che, ancora, qualche “uomo” faccia uso di questo linguaggio; mi turba maggiormente che chi utilizza questo tipo di linguaggio becero e maleducato, sia un rappresentante delle istituzioni, dentro un palazzo istituzionale.

Basta!

Basta a linguaggi fascisti, ad atteggiamenti antidemocratici.

Basta a linguaggi sessisti, maschilistici e denigratori nei confronti delle donne.

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